RICORRENZE

ALLA MIA MAMMA

20230418_122839

MAMMA unione indissolubile…

Dolce simbiosi, amore eterno…

Disarmante sorriso

che parte dal mattino

e ti accompagna fino a sera.

La prima parola che pronunci

e che rasserena il cuore.

Quella mano

che non ti abbandonerà mai

anche quando sarai adulta

e sarai in grado di camminare da sola.

L’unica persona

che saprà perdonare

i tuoi sbagli senza mai

smettere di amarti.

Quel dolce bacio sulla fronte

mentre stai dormendo.

Una dolcezza infinita,

l’abbraccio avvolgente

che cullerà il cuore per tutta la vita.

A.M.A.

1° MAGGIO

20230501_080652Il mughetto, una pianta con i fiori bianchi e profumati, simili a dei campanellini, che per la loro forma vengono chiamati anche tazzine delle fate. In questo giorno c’è l’usanza di regalare almeno un mazzo di questi fiorellini, simbolo di felicità che torna, ma anche come portafortuna. In Francia il primo maggio si celebra anche la Festa del Mughetto e questo si deve grazie al datore di lavoro di alcune operaie francesi. Per premiare e ringraziare del lavoro svolto e della fatica donò ad ognuna di loro un ramoscello di mughetto. Da questo gesto di gratitudine e con il passare del tempo il piccolo fiorellino bianco è divenuto simbolo della festa del Lavoro. Successivamente il mughetto si è visto legare sempre di più nella simbologia del primo maggio. Prima per celebrare l’arrivo della primavera poi associandolo al lavoro.

Nella mitologia latina il mughetto, dedicato al dio Mercurio, rappresentava la speranza. E durante i riti sacri se ne regalavano tre rametti in segno di amicizia. Tempo dopo, per i cristiani, il mughetto divenne il fiore di San Leonardo. Secondo il mito infatti il fiore si generò in segno di vittoria dalle gocce di sangue del santo, ferito durante la sua lotta contro il demonio.

Quale augurio migliore in questo giorno….

 

“Lavoro è vita, lo sai,

e senza quello

esiste solo paura e insicurezza”

~ John Lennon ~

AMORE D’ALTRI TEMPI

20240213_075741

Chissà se oggi esista un amore così? Chissà se sia solo ad appannaggio dei film o dei romanzi? Ai nostri giorni l’amore viene confuso con il possesso, l’ossessione disperata che sfocia in tragedie. L’amore unisce non divide, penso che il vostro sia stato da esempio per noi figli, FORSE…

Perché il vostro amore è stato UNICO, INDISSOLUBILE. Non si può descrivere, si deve solo vivere per poterlo comprendere. Non potevano stare divisi tanto che mamma ha voluto papà con sé poco dopo e non ha permesso che nessuno fosse accanto a lei nemmeno al cimitero. Quella lapide che non si riusciva a togliere, sembrava incollata, è caduta quel bruttissimo giorno DA SOLA…provate a dire che lassù non esiste un altro mondo. Spero solo sia MIGLIORE di questo…

Ci avete dato TANTO AMORE, peccato che nella distribuzione ci sia stata una forte disparità, dove tanto e dove niente. Diciamo che siamo giusto al 50%…cosa sia successo a quell’altra metà?        Non si sa. Sarà stata una forma caratteriale, sarà stato l’ambiente in cui si è vissuto, sarà stata l’influenza negativa di persone dall’esterno. Ormai è inutile chiederselo, il danno è irreparabile e si vedono i frutti.

Mi auguro che nel salto generazionale qualcuno si sia salvato, anche se con la superficialità dei rapporti ho l’impressione che tanto amore sia andato sprecato. Forse sarà che è veramente roba d’altri tempi, come la moda, i costumi sono variabili e riconducibili a idee molto personali. Quindi dobbiamo aspettare che ogni tanto torni di moda, come i pantaloni a zampa o le zeppe? L’amore non può essere altalenante, dovrebbe essere una costante nel tempo che non si consumi, che non sgretoli l’animo…che non sia solo “fino a che morte non ci separi” ma che vada oltre la morte. Lo abbiamo visto anche nel film sulla storia di “Mameli”…ecco a volte anche una storia vissuta ci può essere d’insegnamento. Coinvolgiamo i nostri giovani a seguire un pochino di più “una programmazione sana” e non la spazzatura che circola quotidianamente non solo in televisione ma anche per strada. Forse così qualcuno potremmo ancora salvarlo.

Grazie per tutto l’amore che ci avete trasmesso e seppur nel mio breve tempo trascorso insieme  penso che non sia mai abbastanza…da distribuire in 365 giorni e non solo a San Valentino!

OMAGGIO A ROCCO SCOTELLARO

20230521_160842

LA MIA BELLA PATRIA

Io sono un filo d’erba 

un filo d’erba che trema.

E la mia patria è dove l’erba trema.

Un alito può trapiantare il mio seme lontano.

Da questi versi traspare tutta la semplicità e l’umiltà dell’autore, l’amore per la sua patria, chi non è legato alla propria terra? Ma lui lo fece senza preclusioni, perché basta un soffio di vento per portare lontano i propri semi e farli germogliare altrove.

Un uomo con tanta voglia di fare, di dare al suo paese. Provo a immaginarlo come portavoce di quell’erba che trema, lui che si è battuto per migliorare le condizioni economiche-sociali della sua terra. Chi più di lui, che proveniva da una famiglia modesta, poteva comprendere al meglio la situazione sociale che vivevano all’epoca. Nella sua breve vita si è battuto contro le ingiustizie ed è stato sempre dalla parte dei più deboli.

In occasione della sua nascita, il 19 aprile scorso, giornata in cui hanno avuto inizio le manifestazioni per il suo centenario, circolava un video sui social. Mi hanno colpito le parole tratte da un racconto della sua mamma: “Appena nato era come se lo avessero avvolto in un velo, glielo tolsero, lo misero ad asciugare e il padre se lo mise nel portafoglio, perché dicono che chi nasce velato è fortunato.”

Beh! Non penso che abbia avuto tanta fortuna, morì giovanissimo, a soli 30 anni, in più, diventato sindaco all’età di 23 anni, ha subito l’accusa di peculato. Allora la pena era la reclusione e si fece 45 giorni di carcere, anche se poi la sua accusa fu riconosciuta infondata. Qualcuno disse che fu proprio il dolore per questa ingiustizia a spezzargli il cuore, facendolo morire di infarto.

Insomma non fu solo un politico, fece attività sindacale, ma fu anche uno scrittore. Ci ha lasciato tante poesie e racconti, anche se incompleti. La sua musa ispiratrice, Isabella Santangelo, morta qualche settimana fa, all’età di 98 anni, ha mantenuto fede alla sua promessa fatta quando lui lasciò la sua Tricarico per recarsi a Portici. Le disse: “Se non torno vestiti di nero e aspettami” , da allora lei lo aspettò, infatti non si sposerà mai.

Adesso io aspetto con molto interesse gli interventi dei nostri relatori per conoscerlo meglio con l’auspicio che il suo seme giunga a noi e possa germogliare in qualcosa di buono.

Concludo prendendo in prestito le parole di una cara amica “Senza il ricordo, senza la memoria noi saremmo nulla”

<< Il mio intervento al convegno in suo ricordo per il centenario – 20 maggio 2023 >>

A TUTTE LE MAMME


20230513_105058 “La mano che fa dondolare la culla

è la mano che regge il mondo.”

~ William Ross Wallace ~

CARE MAMME,

in questa giornata non c’è niente di meglio che dedicare due parole al posto dei fiori, le prime possono arrivare al cuore e restarci, i secondi appassiscono e poi…più nulla. Spero che queste parole arrivino soprattutto alle mamme del terzo millennio, coloro che hanno i figli in fase di crescita, in quella fase che si possono forgiare, plasmare uomini/donne affinchè siano fautori di un mondo migliore. Cercherò di essere breve, essenziale, come si dovrebbe essere con i giovani di oggi. Non servono sermoni, non servono prediche, servono valori.

Quei valori che i nostri genitori ci hanno instillato anche con il loro esempio, che ci hanno reso quello che siamo. Ci hanno insegnato che non si può ottenere sempre tutto, che salutare un adulto, un anziano per strada è una forma di rispetto, che aiutare e non deridere il diverso può farci sentire persone migliori. Non stancatevi mai, proprio come loro…date con amore…anche se sarete contestate, perché le vostre parole torneranno, al momento giusto. Quante volte lo abbiamo fatto noi, da ragazze, eppure quando ci vengono in mente quelle parole non possiamo negare di aver pensato più volte “quanto avevano ragione”….

Io ricordo sempre le parole del mio papà…”prima l’utile e poi il diletto”…perché la vita non si basa solo sul divertimento, per carità ci vuole pure, ma deve essere secondario alle cose primarie della vita. Se viviamo continuamente e costantemente nel divertimento, cosa costruiremo? Una vita spettacolare o una vita degna di una persona di valore? Ricordate poi che è soprattutto con l’esempio che si è più incisivi, perché per loro sarete sempre lo specchio dove si rivolgeranno, di conseguenza rifletteranno ciò che siete.

Non pensate che tutto sia inutile, tanto poi i ragazzi fanno come gli pare. Non sarà così, perché quando si è giovani si assorbe tutto come una spugna e dovete vedere come sarà bello rivedere voi nelle loro azioni. Se ciò accadrà significa che avete fatto un ottimo lavoro….