POESIE

ALLA MIA MAMMA

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MAMMA unione indissolubile…

Dolce simbiosi, amore eterno…

Disarmante sorriso

che parte dal mattino

e ti accompagna fino a sera.

La prima parola che pronunci

e che rasserena il cuore.

Quella mano

che non ti abbandonerà mai

anche quando sarai adulta

e sarai in grado di camminare da sola.

L’unica persona

che saprà perdonare

i tuoi sbagli senza mai

smettere di amarti.

Quel dolce bacio sulla fronte

mentre stai dormendo.

Una dolcezza infinita,

l’abbraccio avvolgente

che cullerà il cuore per tutta la vita.

A.M.A.

A TE ALDA

20240318_180449Sei un vuoto d’amore

pieno di sentimenti.

Uno spazio dove crescere,

dove poter urlare

un silenzio immane.

Uno sguardo laggiù

dove finisce il mare

e inizia l’infinito,

dove soffoca la paura

e comincia l’incanto

che provoca un brivido tempestoso.

Canti alla luna un inno celestiale

e poi ti fermi a cercare

l’ebbrezza di un momento eterno.

Salva la tua folle pazzia

con dei poveri versi

che saltano come grilli

e hanno il suono delle cicale.

In un attimo scorre

tra ginestre e fiori

un tenero pensiero

di una donna avida

di un dire che non sa,

perché la bestia feroce

di lei si è impadronita

e non fu più amata.

Sei venuta con la primavera

scatenando, non una tempesta,

ma riempiendo d’amore

quel vuoto che ci hai lasciato.

Vittima della follia

che non ha turbato

quel pensiero vagante

e il suo lento fuggire

ha dettato una confusione immensa

generando ciò che il cuore

non riusciva più a contenere…

AMORE D’ALTRI TEMPI

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Chissà se oggi esista un amore così? Chissà se sia solo ad appannaggio dei film o dei romanzi? Ai nostri giorni l’amore viene confuso con il possesso, l’ossessione disperata che sfocia in tragedie. L’amore unisce non divide, penso che il vostro sia stato da esempio per noi figli, FORSE…

Perché il vostro amore è stato UNICO, INDISSOLUBILE. Non si può descrivere, si deve solo vivere per poterlo comprendere. Non potevano stare divisi tanto che mamma ha voluto papà con sé poco dopo e non ha permesso che nessuno fosse accanto a lei nemmeno al cimitero. Quella lapide che non si riusciva a togliere, sembrava incollata, è caduta quel bruttissimo giorno DA SOLA…provate a dire che lassù non esiste un altro mondo. Spero solo sia MIGLIORE di questo…

Ci avete dato TANTO AMORE, peccato che nella distribuzione ci sia stata una forte disparità, dove tanto e dove niente. Diciamo che siamo giusto al 50%…cosa sia successo a quell’altra metà?        Non si sa. Sarà stata una forma caratteriale, sarà stato l’ambiente in cui si è vissuto, sarà stata l’influenza negativa di persone dall’esterno. Ormai è inutile chiederselo, il danno è irreparabile e si vedono i frutti.

Mi auguro che nel salto generazionale qualcuno si sia salvato, anche se con la superficialità dei rapporti ho l’impressione che tanto amore sia andato sprecato. Forse sarà che è veramente roba d’altri tempi, come la moda, i costumi sono variabili e riconducibili a idee molto personali. Quindi dobbiamo aspettare che ogni tanto torni di moda, come i pantaloni a zampa o le zeppe? L’amore non può essere altalenante, dovrebbe essere una costante nel tempo che non si consumi, che non sgretoli l’animo…che non sia solo “fino a che morte non ci separi” ma che vada oltre la morte. Lo abbiamo visto anche nel film sulla storia di “Mameli”…ecco a volte anche una storia vissuta ci può essere d’insegnamento. Coinvolgiamo i nostri giovani a seguire un pochino di più “una programmazione sana” e non la spazzatura che circola quotidianamente non solo in televisione ma anche per strada. Forse così qualcuno potremmo ancora salvarlo.

Grazie per tutto l’amore che ci avete trasmesso e seppur nel mio breve tempo trascorso insieme  penso che non sia mai abbastanza…da distribuire in 365 giorni e non solo a San Valentino!

12.08.2023 – Terranova di Pollino

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Nel pomeriggio di ieri è stata presentata la raccolta delle poesie di Maria Rosaria Virgallita “Piccoli riverberi d’esistenza”

Nel leggere i pensieri di Maria Rosaria, mi piace definire così la poesia perché quando ognuno di noi scrive mette sempre qualcosa di sé, la voce dell’anima, ho trovato ricorrenti tre parole:

1) LA LUNA

2) IL BUIO, LA NOTTE (due facce della stessa medaglia)

3) LA SOLITUDINE

Forse sono quelle che mi hanno colpito di più perché trovo che hanno molto in comune, un concetto a me molto caro, la LIBERTÀ .

La luna che lassù nel cielo, sovrasta con la sua imponenza il buio della notte, per me denota libertà.

Così come chi sta bene con sé stesso, chi sa stare da solo, chi ama la solitudine, come diceva Schopenhauer, ama pure la libertà. “Perché si è liberi unicamente quando si è soli”….liberi di pensare, liberi di fare.

E la parola libertà mi fa pensare anche a Francesco. Io non lo conoscevo bene, quello che lui mi trasmetteva era il suo essere introverso, che sicuramente era una corazza, che scompariva quando cominciava a suonare, sembrava trasformarsi. Forse con la musica riusciva a sentirsi libero, libero di volare verso altre dimensioni. Quelle dimensioni che hanno ispirato le sue melodie, i suoi pensieri, che poi ha trasformato in testi musicali. Un segno tangibile del suo passaggio sulla terra che gli permetterà di non essere più dimenticato…perché lui vive e vivrà per sempre nella sua musica.

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A seguire il dialogo dell’autrice Maria Rosaria Virgallita con la sua relatrice Filomena Valicenti che ha evidenziato in primis le liriche dedicate all’amico Francesco, fonte di ispirazione non solo delle sue poesie ma dell’intera silloge.

Poi si è messo in risalto l’uso della tecnica dell’acrostico presente in molte liriche a cominciare da quella dedicata appunto a Terranova di Pollino, la sua terra di origine, fino ad arrivare a quella dedicata alla sua mamma Ester, momento di grande emozione per tutti. Nei versi di Maria Rosaria troveremo uno spaccato di vita vissuta, di presenze e assenze, di affetti familiari, di ricerche interiori a partire dal suo paese di origine, di aspetti introspettivi alla ricerca di sé. Ci si è chiesti del significato delle parole ricorrenti e quanto la rappresentino soprattutto la solitudine, la malinconia, il mare e la nebbia. Per concludere con un messaggio esplicito alle donne, che non vuole essere una sterile rivendicazione di ruoli, ma esclusivamente un inno dedicato a tutte le donne.

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L’intera discussione è stata impreziosita dalla lettura di alcune liriche da parte di due magistrali interpreti quali Lillina Altieri e Renzo Pagliaroto.

Inoltre si è alternato alla chitarra Giuseppe Di Taranto che ha mantenuto un flusso costante di emozioni facendoci ascoltare alcune canzoni di Francesco.

Una dolcissima finestra all’interno della manifestazione di TerranovArt.

Per concludere un immenso ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato all’ascolto e a chi ne ha curato la realizzazione.

 

 

ESSERE NON APPARIRE

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Un po’ così, cullarsi tra una splendida semplicità e un’essenza di dignità. In ogni occasione sfoggiare un sorriso che illumina il cuore.                                   Il motto sarà: distinguersi sempre, confondersi mai. Trasmettere sensibilità in un mare di indifferenza, sempre coerente con quello che pensa. Un essere speciale agli occhi amorevoli di chi gli sta vicino, trasmettere sempre sentimenti positivi. Non importa se non sempre sarai compresa,  l’importante è imparare a essere e non ad apparire, dare sempre per poter ricevere, meravigliarsi di ciò che ci circonda per poi stupire.  Insomma un contenitore di emozioni, che ti guarda e sorride con la tenerezza e lo sguardo da bambina.