A TE ALDA
Sei un vuoto d’amore
pieno di sentimenti.
Uno spazio dove crescere,
dove poter urlare
un silenzio immane.
Uno sguardo laggiù
dove finisce il mare
e inizia l’infinito,
dove soffoca la paura
e comincia l’incanto
che provoca un brivido tempestoso.
Canti alla luna un inno celestiale
e poi ti fermi a cercare
l’ebbrezza di un momento eterno.
Salva la tua folle pazzia
con dei poveri versi
che saltano come grilli
e hanno il suono delle cicale.
In un attimo scorre
tra ginestre e fiori
un tenero pensiero
di una donna avida
di un dire che non sa,
perché la bestia feroce
di lei si è impadronita
e non fu più amata.
Sei venuta con la primavera
scatenando, non una tempesta,
ma riempiendo d’amore
quel vuoto che ci hai lasciato.
Vittima della follia
che non ha turbato
quel pensiero vagante
e il suo lento fuggire
ha dettato una confusione immensa
generando ciò che il cuore
non riusciva più a contenere…