Autore archivio: rosanotaro

Obbligo dei vaccini

vaccini

Di certo non è un fatto nuovo, ne abbiamo sentito parlare anche troppo e se ne parla ancora perché come tutte le cose imposte ci vuole un po’ di tempo per digerirle. Il primo pensiero che mi passa per la mente è come siamo arrivati a questo punto? Qualcuno dice che questo enorme flusso di immigrati ha fatto ritornare alla luce malattie ormai da noi debellate da anni e quindi, non facendosi più l’immunizzazione per esse, i nostri bambini hanno cominciato ad ammalarsi perché non vaccinati per tali virus. Ma potrebbe essere pure perché molti genitori, non fidandosi più della qualità dei preparati usati per le vaccinazioni, non effettuano nemmeno quelle “cosiddette” obbligatorie. Di conseguenza abbiamo assistito non solo al ritorno di malattie come la meningite o il morbillo, di cui non si aveva menzione già da tanto tempo, ma anche ad alcuni decessi a causa di questo. A me verrebbe da aggiungere anche che sia colpa della falsa informazione che veicola sul web dove addirittura si può trovare scritto che le modificazioni nel tipo e nell’incremento dei vaccini inoculati contemporaneamente possano causare l’autismo. Ma questo secondo me si verifica nel caso in cui ci sia già qualche patologia di fondo nel bambino.

In realtà forse i casi più frequenti sono di  probabili reazioni allergiche che secondo me possono essere normali ed anche evitati facilmente perché sono anche la conseguenza della mancanza di controlli più accurati al momento della nascita. Io penso che prima di somministrare qualsiasi sostanza ad un neonato bisogna accertarsi che non ci siano altri problemi che possano provocare tali reazioni. Inoltre, per quanto ci sia l’obbligo di vaccinare i propri figli prima di mandarli a scuola, ci sono pure dei casi in cui si è esonerati: in primis, non si è obbligati se il bambino ha già fatto la malattia contro la quale doveva essere vaccinato, chiaramente va provato da un’attestazione del medico o del pediatra curante; in secondo luogo, qualora il vaccino stesso rappresenta un pericolo per la salute del bambino ed in questo caso si valuta caso per caso il rapporto rischi-benefici. Quindi mi sento di dare un consiglio obiettivo: cerchiamo di non mettere a rischio la salute di queste piccole creature innocenti, consultiamo solo siti accreditati, ma non per evitare la multa per aver mandato a scuola il figlio senza essere vaccinato, esclusivamente per proteggere i vostri ma anche i figli degli altri.

 

 

Pizza “ITALIA”

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INGREDIENTI:

  • 250 g. farina di grano tenero
  • 250 g. farina tipo manitoba
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 250 ml di acqua tiepida (indicativa)
  • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato (più pratico perché a lunga scadenza)

Mescolare tutti insieme gli ingredienti e impastare energicamente il tutto in modo da ottenere un panetto morbido ed elastico. Il segreto dell’utilizzare la farina tipo manitoba sta proprio nella maggiore versatilità dell’impasto e per i tempi più brevi di lievitazione. Far lievitare in luogo caldo.

Con la quantità di impasto ottenuta si possono fare 2 pizze con 32 cm di diametro.

Per il condimento ho utilizzato dei peperoni verdi (consiglio la qualità “cornetti” perché più dolci), li ho tagliati a julienne e fatti appassire pochi minuti nel microonde (in alternativa anche nel forno), poi mozzarella e pomodorini a crudo tagliati a tocchetti.

Disporre i peperoni a raggiera sull’impasto e poi coprire con i tocchetti di mozzarella e pomodorini.

Spiegato subito il nome “ITALIA”, gli ingredienti del condimento rispettano i colori della nostra bandiera:

verde (peperone) – bianco (mozzarella) – rosso (pomodorini)

N.B.: chiaramente con la pizza si può spaziare molto con la fantasia nell’aggiunta degli ingredienti, ma anche nella presentazione!

Uso dello smartphone nelle scuole

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Visto che in questi giorni se ne è parlato tanto dell’eventuale introduzione, ovvero dell’utilizzo dello smartphone in classe a scopi didattici, visto che abbiamo sentito cosa ne pensano professori ed alunni, ma come tutte le cose si nota una netta divisione tra favorevoli e contrari, sarei curiosa di sapere il parere dei genitori che a quanto pare non sono stati presi in considerazione dalla stampa. Non è una novità il fatto che i ragazzi lo portino già in classe , vuoi per una tranquillità del genitore, vuoi perché ormai è di uso comune fin dall’adolescenza, anche se in alcune scuole c’è l’obbligo di consegnarlo ai professori perché considerato un mezzo di distrazione. La proposta del ministro Fedeli ha destato non poco scalpore suscitando molte opinioni a riguardo. C’è chi sostiene che potrebbe essere uno strumento utile di apprendimento, veicolando la formazione attraverso un mezzo già familiare ai giovanissimi, altri che possa essere, invece, fattore di distrazione degli studenti in un’età molto sensibile, altri ancora che ne possano rallentare i processi dello sviluppo della memoria. Ma dato che molte scuole sono dotate di lavagne elettroniche collegate ad internet che necessità c’è di questa riforma, secondo me non considerata prettamente necessaria. Una possibile soluzione potrebbe essere di dotare le classi di tablet comuni, senza applicazioni “social”, ma con dentro libri di testo e applicazioni per l’interazione con il docente in modo tale da  affiancare e potenziare la didattica tradizionale della scuola.

È chiaro che, qualora tale riforma dovesse essere approvata, dovrebbe essere ben regolamentata altrimenti se ne potrebbe fare un uso improprio, in quanto i giovani non sono in grado di autocontrollarsi.

Cassata siciliana (ricetta di famiglia)

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Questa è una versione alternativa, alla classica cassata, che solitamente realizziamo in famiglia in occasione degli eventi più importanti. La versione classica ha la copertura in pasta di mandorla e poi viene decorata con la frutta candita. Ma vi assicuro che la mia alternativa è altrettanto buona. Provare per credere!

INGREDIENTI

Pan di Spagna

  • 200 g. di amido di frumento (detta anche frumina)
  • 200 g. di zucchero
  • 4 uova + 1 albume
  • una bustina di lievito per dolci

Per la farcitura:

  • 400 g. di ricotta
  • 300 g. di zucchero
  • una bustina di vanillina
  • scaglie di cioccolata

Per la copertura:

  • 300 g. di burro
  • 300 g. di zucchero a velo
  • 3 tuorli
  • caffè freddo ristretto

PROCEDIMENTO

Preparare la crema di ricotta, avendo cura di farla sgocciolare della sua acqua prima di procedere, mescolandola con lo zucchero (le quantità di esso possono diminuire o aumentare in base alla consistenza della ricotta). Lasciarla riposare per far sciogliere bene lo zucchero e se la si trova piena di grumi si consiglia di passarla con un setaccino a setole strette.

Una volta pronta la crema si aggiungono la vanillina  e le scaglie di cioccolata.

Preparare il Pan di Spagna sbattendo gli albumi con lo zucchero fino a quando sono montati a neve ben soda (il composto non deve scivolare dalle fruste). Dopo di che aggiungere i tuorli e quando il tutto è ben amalgamato un cucchiaio alla volta aggiungere anche l’amido, infine mettere il lievito.

Mettere in forno già caldo a 200 gradi per circa un’ora (chiaramente la cottura varia dal tipo di forno che stiamo usando).

Per la crema al burro, di copertura, lavorare con delle fruste il burro con lo zucchero a velo fino a completo scioglimento dello zucchero (deve essere molto cremoso), poi aggiungere i tuorli facendoli ben amalgamare. Completare con l’aggiunta del caffè, quanto ne prende. Volendo possiamo aggiungere un pizzico di vanillina (attenzione a non esagerare perché può rendere amara la crema).

Bagnare il Pan di Spagna con un liquore dolce (consiglio vermouth o Martini bianco)

Per la preparazione della torta si possono seguire due modalità, la prima è tagliare la torta in senso orizzontale e poi farcire e decorare, oppure si può tagliare il Pan di Spagna a fette, in senso verticale, e foderando uno stampo con esse, dandole la forma che si vuole. In entrambi i casi si consigliano due strati per apprezzarne ancora di più la bontà del dolce (si consiglia di pulire tutt’intorno il Pan di Spagna eliminando tutta la crosta di superficie e laterale, conservando solo la parte friabile e far riposare una notte prima di tagliarlo).

In alternativa si può decorare con panna montata (consiglio Hoplà da montare già zuccherata); in questo caso il Pan di Spagna lo si può fare utilizzando 5 uova al posto di 4 per evitare che avanzi un tuorlo che, nel caso di copertura con crema al burro, si poteva utilizzare.

Decorare a piacere

 

 

 

Il mio blog

scansione0001 Non vorrei dilungarmi a parlare di me, semplicemente bastano tre parole: ribelle, coerente e molto razionale. La prerogativa maggiore è che cerco di trasmettere positività alle persone che mi circondano, in qualunque situazione ci si trova. Sono sicura che riuscirò a farlo anche con voi. Non lasciatevi ingannare dalla foto, non sono molto sportiva. Abbigliamento normale per andare in montagna, il paesello in cui vivo ne è circondato. Anche se di gran lunga preferirei il mare. Mah, pazienza bisogna accontantarsi. Qualcuno si starà chiedendo il significato del nome del mio blog. Tutti voi conoscete Rita Levi Montalcini, è il titolo che questa grandissima donna ha dato alla sua autobiografia che ho letto con una curiosità indescrivibile, lei è il mio mito e rappresenta il mio primo sogno da ragazza quando ero ancora una studentessa, appassionata dalle materie scientifiche, e pensavo di dare anch’io una mano alla ricerca. Ma siccome ho sempre avuto i piedi per terra e viviamo in Italia è rimasto un sogno irrealizzabile. Certo non avevo la presunzione di essere come lei, nel mio piccolo ci volevo provare. Ma la vita ti riserva sempre delle sorprese e poi non voglio annoiarvi con le mie vicissitudini. Quindi anche io, così come tante persone, siamo imperfetti e sono qui a mettermi in gioco con la mia imperfezione. Sono sempre stata convinta che nessuno è perfetto, anche colui che fortemente vuole farvi credere il contrario, statene certi che nel suo profondo avrà il suo piccolo difetto che prima o poi verrà fuori.