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Nella società odierna conta molto di più l’apparire che l’essere. Ma mi chiedo è un modo per attirare l’attenzione degli altri oppure è solo una maschera per nascondere le  proprie debolezze o insicurezze? L’apparire dovrebbe essere lo specchio del nostro essere, invece ai giorni nostri è esattamente l’opposto. Si fa a gara per apparire creandosi o inventandosi dei ruoli inappropriati e quindi non in grado di mantenerli nel tempo. Questo perché siamo bombardati da esempi di basso profilo che inducono le persone a pensare che quello sia il modello. E non si fa altro che generare una specie di stampo dove tutti si identificano. Allora quello che succede è che si sprofonda in un mondo che non è poi il modo di pensare di essere ma lo è solo perché fa tendenza. Come se si interpretasse una parte ed alla fine, secondo me, non ci si riconosce.

Chi si fa travolgere da questo mondo, a mio avviso, è privo di personalità ed ha bisogno di crearsi dei modelli da cui si diventa dipendenti. Così si innesca un circolo vizioso che dalla dipendenza porta alla trasgressione tipica dei giovani della nostra epoca. Tutto ciò messo insieme può trascinare i giovani a vivere delle situazioni pericolose che possono degenerare alla violenza. Vedi tutto quello che si sente in TV: dallo stupro, alle persecuzioni e così via.

Comunque è molto difficile non lasciarsi catapultare in questo modo di pensare, ma bisogna imparare ad essere più critici e più coscienti delle proprie capacità: non esiste solo la bellezza, cerchiamo di dare una certa importanza anche all’intelligenza, alla simpatia, alla generosità, all’onestà, alla solidarietà, valori che sembrano in via di estinzione. Ed ognuno potrebbe essere apprezzato per quello che possiede o che può scaturire dalle sue interiorità. Ricchezze che solo attraverso una comunicazione sana possiamo sperare di estrapolare.